Page 42 - Il Cortile dei Gentili
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“E chi, se non tu, Dio nostro,hai fatto della divina Scritturaun autorevole  rmamento sopra di noi?Il cielo infatti sarà piegato come un libroed ora si stende su di noi come una tenda.La tua divina Scrittura ha un’autorità più sublime dopo che quei mortali, per mezzo dei qualil’hai data a noi, incontrarono la nostra stessa morte”.Agostino d’Ipponagran parte dell’arte del 900. Quando Picasso decide di a rontare la strage di Guernica, di cui lui non era sta- to testimone perché già in Francia, cerca di rifondare il racconto del dolore, il racconto di una tragedia che non può essere altrimenti narrata se non dall’artista, il quale è l’unico ad essere testimone distante di un valore uni- versale. Guernica potrebbe essere la rappresentazione delle guerre che ci circondano, degli attacchi che le varie civiltà continuano a sferrare e a subire. Il punto di vista di Dalì, che ci fa vedere un croci sso, un cristo in croce dalla prospettiva di Dio, ponendo il visitatore in un’altra dimensione, di fatto ribalta un elemento iconogra ca- mente e potentemente tradizionale e rimette in discus- sione le radici stesse dell’identità dell’uomo. Tutto ciò è stato fatto nei momenti più diversi della storia, in ogni epoca, ribaltando quelle che erano le regole accreditate. Questo dobbiamo chiedere all’arte: la capacità di essere rivoluzionaria e innovativa, provocatoria ed evocativa al tempo stesso. Poter accompagnare gli eventi del Cortile con un progetto e un dialogo artistico nei suoi vari lin- guaggi e nelle sue molteplici accezioni, potrebbe forni- re esattamente l’elemento di indeterminatezza che l’arte pone in essere stimolando un’evoluzione successiva.


































































































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