Page 25 - Il Cortile dei Gentili
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natura della fede quando ha esclamato: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”?In ne il ruolo dell’Università. Forte della sua storia, della sua autonomia, del suo sapere e dei suoi saperi, l’Università non teme alcuna s da. Proprio per sua na- tura e denominazione (uni-versitas), essa tende all’uno; e oggi più che mai c’è bisogno di questa responsabilità e tensione verso la composizione, in unmomento in cui i con itti, ahimé, sono di ignoranze e non di culture. L’Università, quindi, anziché compiere un atto di sud- ditanza o di espropriazione, esalta la pro- pria natura di istituzione autonoma, libera e laica, perché dando spazio a un simile confronto risponde pienamente alla sua funzione primaria che è quella di formare persone intere e di ricercare ciò che ha an- cora da essere.Se l’Alma Mater è la sede principe di (ri)elaborazione delle idee che costantemente si a ermano e si superano, se è il luogo della produzione dei saperi ora nel segno cumulativo della “memoria”, proprio delle humanities, ora nel segno sostitutivo della “dimenticanza”, proprio della scienza, se è la comunità di donne e uomini libe- ri che studiano e che formano generazioni di giovani: allora anche l’attenzione alla sfera religiosa – sia come dimensione storica sia come ri essione personale – ha non solo diritto ma anche dovere di piena cittadinanza tra le nostre mura. Esercitando – per dirla con il nostro Gianfranco Ravasi – una duplice e nobile arte, l’ ars in- terrogandi e l’ars respondendi.Questo discorso assume i connotati dell’attualità e dell’urgenza perché oggi siamo chiamati a revisionare i nostri codici e ad elaborare un nuovo canone; dopo che, come ci è stato ricordato, l’intellettuale europeo ha visto svanire il sogno di una “sintesi tra il Saggio greco, il Profeta ebreo e il Legislatore romano” (Foucault). Quel canone culturale - per il quale l’uomo europeo e occidentale ha un’anima per metà classica e per metà cristiana - non è più riconoscibile né riconosciuto; perché accanto alla storia, imperiose e determinanti si sono a ermate due nuove dimensioni: la geogra a e la demogra a che hanno creato nuove gerarchie ed egemonie economiche prima che politiche e culturali (quasi a ricondurci umilmente alle ragioni dell’etimo-... se l’università è la comunitàdi donne e uomini liberi che studiano e che formano generazionidi giovani: allora anche l’attenzione alla sfera religiosa – sia come dimensione storica sia come ri essione personale – ha non solo diritto ma anche dovere di piena cittadinanza tra le nostre mura.


































































































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