Page 32 - Il Cortile dei Gentili
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Messico di “Laicità e Trascendenza”, a Berlino di “Li- bertà”, a Pavia di “Scienza e Coscienza”, a Bologna del “Tempo”, a Torino di “Ma a e occupazione giovanile”. Nel frattempo, alcuni “Cortili”, più brevi, hanno coin- volto alcune categorie di persone: ambasciatori su “Di- plomazia e verità”, stampa su “Giornalismo e respon- sabilità”, medici su “Relazione di cura e con ni della vita”, imprenditori ed economisti su “Economia e gra- tuità”, liceali su “Musica” e “La città”.Il “Cortile”, come Piazza San Pietro, ha il suo “colonna- to”, non con santi, bensì con grandi pensatori. Alcuni sono già stati considerati: a Bucarest, Cioran, il “misticosenza fede”, e Ionesco, “l’agnostico appas- sionato dei mistici”; a Marsiglia, Camus, “l’ateo che parlava ai cristiani”, e Ricoeur, “il cristiano d’espressione loso ca”; a Bo- logna, Rousseau, “il cristiano senza fede”; a Buenos Aires, Borges, “il teologo ateo”. Anche san Francesco ha avuto un suo spa- zio, ispirando un “Cortile” ad Assisi con i temi della “Sora nostra Madre Terra”, della Pace, del Dialogo interreligioso, del- la Povertà, della Gioventù, dell’Umanità. Sant’Agostino e Pascal vengono sempre interrogati, come Erasmo e Dante, Nietz- sche e Florenskij, Simone Weil e Maritain, Hannah Harendt e Etty Hillesum. Insieme a Cacciari, altri maestri viventi come Ma- rion e Kristeva si ritrovano spesso a dia- logare sotto il “colonnato” del “Cortile deiGentili”.Fabrice Hadjadj diceva che ogni incontro del “Cortile dei Gentili” dovrebbe concludersi con un ballo! Anche Papa Francesco lo a ermava, dicendo che lo scopo delNel semplice incontro di un uomo con l’altro si gioca l’essenziale, l’assoluto: nella manifestazione, nell’«epifania» del volto dell’altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui lo posso condividere con l’altro. E l’assoluto si gioca nella prossimità, alla portata del mio sguardo, alla portata di un gesto di complicità o di aggressività, di accoglienza o di ri uto.Emmanuel Lévinas