Page 6 - Il Cortile dei Gentili
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Il  ore nel Cortile«Mi manca la fede e, quindi, non potrò mai essere un uomo felice, perché un uomo felice non può avere il timore che la propria vita sia solo un vagare insensato verso una morte certa... Non ho ereditato il ben celato furore dello scettico, il gusto del deserto caro al razionalista o l’ardente innocenza dell’ateo. Non oso, allora, gettare pietre sulla donna che crede in cose di cui dubito».Stig Dagermanun dialogo tra atei e credenti.L’incontro lungo la frontieraInterrogarsi sul signi cato ultimo dell’e- sistere non coinvolge, certo, lo scettico sardonico e sarcastico che ambisce solo a ridicolizzare asserti religiosi. Tra l’altro, uno che di ateismo s’intendeva come il  - losofo Nietzsche non esitava a scrivere nel Crepuscolo degli dei (1888) che «solo se unAveva soltanto 31 anni ed era già al culmine del succes- so; eppure il 4 novembre 1954 si era tolto la vita, e for- se la chiave di questa resa fallimentare era da cercare proprio nelle righe che abbia- mo citato dalla sua opera Il nostro bisogno di consolazione. Stiamo parlando di uno scrittore svedese di “culto”, Stig Dagerman, che illumina in modo esplicito il senso diuomo ha una fede robusta, può indulgere al lusso dello scetticismo». Neppure il razionalista, avvolto nel man- to glorioso della sua autosu cienza conoscitiva, vuole correre il rischio di inoltrarsi sui sentieri d’altura della


































































































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