Page 11 - Il Cortile dei Gentili
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Nel caso Jeshua ho cercatodi salvare la ragione, di salvarla ad ogni costo contro il mistero.Ho fallito e ho capito che c’era qualcosa di incomprensibile.Mi lamento spesso con Claudia: prima ero un romano che sapeva; ora sono un romano che dubita.E mia moglie ride e batte le mani come se facessi per lei un numero da giocoliere: «Dubitare e credere sono la stessa cosa, Pilato.Solo l’indi erenza è atea.»Eric-Emmanuel Schmittin Il Vangelo secondo Pilatosi può arrivare a discernere una simulta- neità di fede e di non credenza. Ciò non fa che sottolineare la natura stessa della fede come dono gratuito di Dio e come espe- rienza comunitaria: il vero soggetto della fede è una comunità e non un individuo isolato».Spostiamoci ora sull’altro versante, quellodell’ateo e delle sue oscillazioni. Il suo stes-so anelito, testimoniato ad esempio dal citato Dager- man, è già un percorso che s’inoltra nel mistero, a tal punto da con gurarsi in preghiera, come è testimonia- to da questa invocazione di Aleksandr Zinov’ev, l’autore di Cime abissali (1976): «Ti supplico, mio Dio, cerca di esistere, almeno un poco, apri i tuoi occhi, ti suppli- co! Non avrai da fare altro che questo, seguire ciò che succede: è ben poco! Ma, o Signore, sforzati di vedere, te ne prego! Vivere senza testimoni, quale inferno! Per questo, forzando la mia voce io grido, io urlo: Padre mio, ti supplico e piango: Esisti!». È la stessa supplica di uno dei nostri poeti contemporanei più originali, Gior- gio Caproni (1912-1990): «Dio di volontà, Dio onnipo- tente, cerca, / (Sforzati!), a furia di insistere, / – almeno – di esistere». È signi cativo che il Concilio Vaticano II abbia riconosciuto che, obbedendo alle ingiunzioni della sua coscienza, anche il non credente può parte- cipare della risurrezione in Cristo che «vale non sola- mente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore invisibilmente lavora la grazia. Cristo, infatti, è morto per tutti...Perciò dobbia- mo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al miste- ro pasquale» (Gaudium et Spes n. 22).In ultima analisi l’ostacolo che si leva per questo dialo- go-incontro è forse uno solo, quello della super cialità che stinge la fede in una vaga spiritualità e riduce l’atei-Santa Lucia, Università degli Studi di Bologna, 11 febbraio 2011